LASUERTE

LA CORONA DI PORPORA

Ti sei mai chiesto da dove venga quel sussurro interiore, quel subdolo invito che irretisce la mente al punto di convincere gli animi vacillanti a compiere il passo decisivo, il salto nel buio, a peccare una volta ancora, quella voce quasi soprannaturale capace di trasformare sogni in incubi e desideri in ossessioni?

Ti sarà di certo capitato ed è forse il caso di osservare meglio la scena, analizzandola più dettagliatamente: non è l`io interiore a parlare, non il subconscio, non è quello che i superstiziosi chiamano anima a manifestarsi ma è l`ombra a guidarti, quell`ombra innocua e quieta che si trova alle tue spalle e ti parla piano, all`orecchio, convincendoti della bontà di azioni che, altrimenti, la comune morale riterrebbe azzardate, coraggiose, folli.
Eleganti predatori, i Lasuerte sono considerati e si considerano la massima espressione dell`esistenza vampirica. Questi immortali sono dotati dell` incrollabile fede nel loro diritto divino di essere primi tra i loro pari poiché emanazione e progenie diretta di Amalthea l`Ortodossa. Questi vampiri sono ben poco tolleranti nei confronti di quelli di rango inferiore provando per loro un sentimento di commiserazione ma, consci degli insegnamenti del loro Padre fondatore, sanno perfettamente – e abbracciano con abnegazione questo compito­ di dover essere responsabili del fatto che tutti i vampiri si dimostrino degni d`appartenere a questa razza.

E` questo che il Lasuerte fa: tesse la sua ragnatela d`oscurità attendendo che la nuova preda si trovi imprigionata in essa. L`Ortodosso non ama sporcarsi le mani ma manipola la sua prossima pedina tramite la pregevole oratoria di cui è fine maestro ed è così, tramite le loro marionette altolocate, che si trovano ai vertici del potere temporale, ecco perchè i Lasuerte sono i primi e veri detentori del potere vampirico.
Dotati di forti capacità cognitive, preferiscono appartenere solitamente ad ordini magici o mistici a differenza di un Von Macht. Inutile nascondere come queste due linee di sangue siano le due facce di una stessa medaglia­ incline solo ai fasti della vittoria nel campo bellico.

Se un Lasuerte decidesse di abbracciare la vita militare è scontato come la sua disciplina e costanza lo faranno eccellere sopra ogni altro. Sebbene a qualche altra linea di sangue sia concesso un minimo di rispetto, nessuna è considerata all`altezza di quella degli Ortodossi: mai si tireranno indietro quando si tratterà di lavorare insieme ad altri vampiri ­ che potranno essere chiamati anche amici ma in nessun caso un figlio di Amalthea li considererà al proprio livello.

Una spietata miscela tra “noblesse oblige” e sano disprezzo per gli inferiori, i Lasuerte cercano di ottenere il potere in qualunque situazione costruendo con perizia molti rapporti interpersonali inuguali a vantaggio, ovviamente, dell`Ortodosso.

I Lasuerte non sono particolarmente interessati ai titoli nobiliari e alla gloria che solitamente accompagna le posizioni di comando: non importa quindi chi sia in carica in quell`istante, ciò che conta davvero, per questi Maestri Manipolatori, sono le decisioni che vengono prese dai fantocci al potere che loro influenzano grandemente e per questo i Lasuerte preferiscono essere ritenuti “creatori di re” piuttosto che vedersi attribuito un titolo nobiliare. E` solo in casi estremi, quelli in cui l`Ortodossia e la razza sono a loro giudizio in pericolo, che i figli di Amalthea si espongono assumendo il potere in prima persona. Come si addice al loro nobile lignaggio, i Lasuerte che non siano vincolati a sacri ordini mistici o militari amano i tessuti più delicati e gli indumenti più sfarzosi; molti membri di questa linea di sangue abitano ancora nei manieri e nelle residenze nobiliari delle loro famiglie umane mentre altri cercano rifugio nei monasteri­fortezza, nelle torri della magia e tra le legioni dei più valenti e valorosi.


LA CORONA DI PORPORA,­ L`ECCLESIA LASUERTE

La struttura della linea di sangue è piuttosto formale e basata, in onore della Prima di loro, sulla gerarchia ecclesiastica. All`interno della linea di sangue sono comunque in uso anche titoli secolari e ai membri è concesso di mantenere lo stemma del loro retaggio mortale così come il titolo nobiliare di quando erano in vita. Durante le adunanze dei Lasuerte si lavora molto più nei corridoi che in camera di consiglio sebbene anche gli affari più sordidi vengano condotti con il massimo decoro.

Redattori: Elizabeth

Nome: Amalthea
Casata :

Soprannome: L ‘ Ortodossa
Età Apparente:
28 anni
Età Reale:
Tratti:
Caucasici
Occhi:
Amaranto
Capelli:
Mogano
Altezza:
170 ca
Peso:
50 ca
Razza: Vampiri
Sesso: Femmina
Allineamento:
Legale Neutrale
Sire:
Veddharta

Retaggio: Santo Padre fondatore, Capostipite Lasuerte
Condizione attuale presunta: Morte Ultima

 


LA PRIMA

Era una mattina piena di luce quando una bimba, figlia di un Principe la cui casata vantava antichi natali, fu consegnata alla rigida educazione di un tempio che aveva sede nei territori limitrofi a quelli del feudo paterno. Questo il pagamento dell`accordo tra secolo e clero che andava a rafforzare i rapporti di mutua protezione: un figlio di schiatta reale, il cui nome era destinato a diventare leggenda tra le fila dei sacerdoti devoti all`Unico Dio.
Il dazio versato quella mattina aveva un nome, Amalthea, ultimogenita di nobile stirpe la cui grazia sorprendeva i più eruditi precettori e il cui acume non trovava pari neppure tra i suoi signori fratelli maggiori. Minuta e compita, la fanciulla di dieci anni si apprestava ad accogliere , abbracciandolo, quel destino già scritto per lei come fosse pienamente consapevole del suo ruolo, importantissimo per il mantenimento dello status quo, in quella società arcaica e crudele. Accettava con una tale dignità d`essere rinchiusa, sepolta, venire dimenticata dal resto del mondo che anche il cielo pianse quando le sacre mura del tempio l`accolsero, ingoiandola per sempre. Questa la sua condanna: per tutta la sua esistenza avrebbe solo osservato i confini del tempio da cui non le sarebbe mai più stato consentito uscire. Una sposa vergine, segregata ed iniziata ai più antichi culti: una somma sacerdotessa, sussurro di Dio, questo si sarebbe apprestata a diventare educata da chi, prima di lei, aveva incontrato la sua stessa sorte.

Viveva Amalthea, cresceva sentendosi protetta dalle alte mura del tempio di cui, forse presto, divenne la signora. Tanto giovane quanto rispettata, la fanciulla dai lunghi capelli rossi surclassava per intelletto ed intuito i suoi stessi maestri: il suo animo ardeva della sacra fiamma della fede che alta brillava e si stagliava sopra quella di ogni altro fedele al Dio. Non temeva nulla, Amalthea, nulla sapeva scalfirla poichè lei vestiva il suo credo come un`armatura e quella pietra, quel sacro luogo, era tutto il suo regno. Null`altro era nei suoi bisogni. Fu in un rigido inverno, quando le sue primavere non erano che qualcosa di più di venti, che la sua posizione divenne ufficiale facendola così accedere ad un livello della conoscenza che mai, neppure avesse posseduto il più bramoso degli animi, si sarebbe aspettata potesse esistere. L`arte arcana era ancora un mistero e in quel mondo perso nel passato remoto: la trama e la fede danzavano intrecciate, unite e introiettate in un vortice di flussi che rendevano l`una l`altra. Chi era in grado di dominarne una era capace, con molta facilità, di incanalare anche la seconda. Fu proprio in questo tempo della sua esistenza, all`apice dello splendore di quella vita mortale che per capacità, meriti e unicità, spiccava come un faro tra le altre, che l`occhio dell`Unico si rivolse, benedicente, a lei ma, per sua sfortuna, non solo gli dei stavano a guardare la Sacerdotessa. Ad ogni rito celebrato una parte della sua anima veniva sacrificata, consapevolmente, sull`ara della fede per l`Unico e in questi frangenti che il Dio le mostrò come ella fosse dotata di ben altre abilità: Amalthea, sacra asceta la cui esistenza era votata al rigore di lunghi digiuni e meditazione, manifestò di possedere il dono della veggenza del tempo passato e di quello futuro.
Ed ella vide, vide l`epilogo della sua mortalità.

Sul fare della sera, un giorno di una primavera che stentava ad arrivare, Amalthea ebbe la chiara visione di un attacco imminente che avrebbe significato la devastazione del tempio che era la sua sacra dimora. Come le era stato insegnato anni prima, informò i suoi augusti parenti chiedendo quella protezione che era stata da lei già ampiamente pagata con 15 anni di clausura . Suo padre però era perito qualche mese prima e il figlio primogenito, fratello della Signora, si rifiutò di ottemperare ai doveri che legavano feudo e clero.
L`attacco, puntuale, si presentò come una carica inferocita costituita da decine di creature aberranti, mai vedute prima da occhio mortale. Si sussurrava come esistessero umani capaci di mutare in belva, figli di una luna rossa e di un dio, una dea forse, che camminava ancora sulla terra e che ne era la capostipite. Feroci e senza onore, quasi 80 mannari miscredenti erano pronti per l`aggressione a quel luogo e a lei, vessillo della fede, che doveva essere il trofeo da portare a chi li aveva pagati, poiché si trattava di legionari senza dignità.
La concitazione degli eventi e come questi si susseguirono è ormai perduta tra le pieghe del tempo ma, al culmine dell`assedio quando i suoi sacerdoti erano ormai quasi completamente sterminati ella parlò. La sua sola presenza, il carisma che emanava , l`oscurità dell`ombra di cui si era maestra – poiché per raggiungere quell`arcano prodigio aveva rinunciando a molti frammenti del suo stesso spirito – e la mano dell`Unico che su di lei vegliava portarono quel branco sanguinario alla fuga. La notte seguente Veddharta la scelse per essere sua progenie. L`abbraccio e la rinascita vennero sempre taciuti dall`Ortodossa poiché di sua madre non faceva menzione, se non nelle rare volte in cui l`Ortodossia necessitava d`essere rinsaldata.
Sua sorella nel sangue, sempre al fianco della Rilucente di Grazia , portava il nome di Sarea e con lei Amalthea passò molto tempo dei suoi primi anni di non-vita. La stessa devozione e il medesimo ascetico rispetto che in vita aveva profuso per la fede, nella morte vennero donati alla sua venerabile nuova genitrice ed è un omaggio ad Amalthea, che in molti territori, i Lasuerte amano identificarsi e riconoscersi con titoli clericali.
Affrontò un lungo viaggio con Sarea e Veddharta al loro fianco marciava nella notte ma, quasi come un`ombra, era priva di riflesso perchè troppo aveva sacrificato del suo spirito per le arti oscure.
Le tre conobbero le sorti di Eryx, indomito guerriero la cui fama era grande anche tra le schiere di immortali e fu proprio Amalthea a suggerire, tramite l`occhio oracolare della veggenza, come liberarlo dal patibolo e renderlo uno di loro.

Nelle notti antiche l`Ortodossa si obbligò, le ragioni non sono mai state chiarite, a riunire una volta ancora una volta i suoi fratelli oscuri a parlare con loro al posto di chi li creò e loro la ascoltarono perchè l`occhio onniveggente era il più rispettato e temuto. Predisse loro l` Apocalisse Vampirica e rivelò l`esistenza dell`Arazzo del Mondo di Tenebra la cui trama era composta non solo da fili ma la vera rappresentazione di come le loro non vite si intrecciassero e con quelle tutte le altre, ancora non create, delle loro progenie. I Cinque si dispersero, una volta ancora, abbracciarono nuovi mortali, il retaggio dei veddhartiti trovò il suo apogeo. Amalthea donò il proprio sangue ad un numero assai ridotto di mortali che erano, per intelletto, abili manipolatori di menti, nobili arcanisti e capaci occultisti, sottili ed acuti, tanto da poter tendere le fila del potere anche dall`ombra che è il loro naturale rifugio nelle notti eterne. Ad uno dei sui figli Amalthea che per lungo tempo condivise la sua esistenza con Eryx, diede il compito, prima della grande piaga del Verme, di riunire le eredità sua e dei suoi congiunti nell`entità che venne conosciuta, da allora come Synodus Sanguinis.

Redattori: Elizabeth

BESTIA INTERIORE

Essendo il Lasuerte estremamente razionale e calcolatore difficilmente cadrà in tentazione per cause diverse dallo stress di una situazione che si mostra ai suoi occhi come imprevista.
Non è però detto che, se troppo presi dagli intrighi di corte e dal muovere le proprie pedine sullo Scacchiere del Mondo di Tenebra, i più giovani degli Ortodossi possano dimenticare di nutrirsi per svariati giorni.


SCELTA DELL’ ABBRACCIO

Gli Ortodossi vengono per lo più dalla nobiltà terriera, famiglie aristocratiche – prediligendo i primogeniti di queste stirpi – e da membri di ordini mistici o magici. E’ raro per un lasuerte decidere di concedere il dono dell`immortalità ad un umano che non garantisca alla linea di sangue l`entrata di nuove risorse che possono essere monetarie, blasoni nobiliari, nuovi manieri in cui rifugiarsi. E’ nelle notti moderne che i Lasuerte, a causa della troppa aggressività dei Von Macht e dell’imprevidibilità dei McAnders, si sono aperti all’idea di poter creare una nuova elite di guerrieri allargando la scelta del proprio abbraccio anche a prodi condottieri.

Accade, sebben raramente, che un Lasuerte abbracci un individuo semplicemente perchè dimostra, già nella sua forma umana, tutte le peculiarità che lo renderebbero un degno membro della linea di sangue e perciò destinato a grandi cose.
( Attenzione, scegliendo questo tipo di umano è plausibile che, inizialmente, il Sire e il neonato, verranno guardati con sospetto dagli altri membri della linea di sangue e il neonato dovrà rapidamente dimostrare quello che vale per potersi guadagnare il rispetto dei suoi stessi “ fratelli” )


LASUERTE ED IL RESTO DEL MONDO

  • McAnders: non è dato sapersi
  • Venilia: non è dato sapersi
  • Van Kunst: non è dato sapersi
  • Von Macht: non è dato sapersi
  • Altri clan vampirici: non è dato sapersi
  • Mannari: non è dato sapersi
  • Altre razze: non è dato sapersi

BAMBOLE DI SANGUE

E` difficile per il Lasuerte mostrarsi mentre compie questo atto e ancor più difficile convincerlo a parlarne. E` solo una teoria, dunque, quella per cui gli Ortodossi prediligano nutrirsi di vene in maniera del tutto privata, lontani da occhi indiscreti. Sicuramente selettivi nella scelta della vittima arrivano anche a pagarne il silenzio. Non sono inclini, se non per secondi fini come ad esempio raccolta di preziose informazioni per un periodo prolungato di tempo, a stabilire un legame o ad avere bambole di sangue.


GHOUL

La pratica di possedere Ghoul è, nella maggioranza dei casi, utilizzata da un Lasuerte quale banco di prova per l’umano che venga ritenuto degno, ma non abbia ancora completamente convinto il Veddhartita di questo, per l`ingresso all`interno della Stirpe. Altra pratica diffusissima all’interno del Casato delle Ombre è quella di poter infiltrare i propri servitori in corporazioni o organizzazioni, soprattutto rivali, al fine di estendere la propria influenza anche all’esterno della Società del Mondo di Tenebra. Per queste stesse ragioni ci sono Lasuerte che dedicano la propria non-vita a questo e sono costantemente impegnati a coordinare tutti i Ghoul di cui possono disporre in una vera e propria guerra di spionaggio e di manipolazione.

Redattotori: Elizabeth

Gli stereotipi qui riportati sono un esempio delle possibili personalità di un personaggio: i tratti che compongono la più intima natura del vampiro; le caratteristiche base della sua personalità, il suo vero io. E’ ovvio che oltre a questo esiste anche ciò che il tuo vampiro mostra di se stesso nelle relazioni con gli altri perchè non sempre il non-morto tende a mostrare la parte più vera di se sia per questioni di comodo che per questioni di sopravvivenza.

Ti senti ispirato da uno di questi stereotipi? Non sai come usarli?
Si può scegliere se utilizzarne una sola e quindi ciò che il vampiro è realmente sarà mostrato ( solitamente ) anche nelle relazioni con gli altri oppure si possono liberamente combinare COERENTEMENTE due stereotipi.
Gli stereotipi possono essere SFUMATURE del carattere del tuo vampiro oppure puoi seguirle in maniera pedissequa, a te la scelta e l’ispirazione.


ASSOLUTISTA
Vuoi comandare e cerchi la supremazia per il tuo interesse e dunque per il tuo fine ultimo e non perchè l’operazione che stai concludendo in questo momento della tua vita ti stia particolarmente a cuore. Puoi genuinamente pensare che gli altri siano tutti incompetenti per governare e dunque decidi di occupartene personalmente sia tramite l’esercizio diretto del potere che tramite la manipolazione e l’oratoria, arti in cui tu eccelli. Solo sotto la tua direzione le persone sono capaci di dare il meglio di sé e questo può avvenire in vari modi: è forse la tua capacità organizzativa? È forse il tuo modo unico di far schioccare la frusta? E’ invece il modo in cui, da consigliere, riesci a portare sempre il tuo superiore dove desideri così che le sue scelte siano, in realtà, le tue?

GIUDICATORE
Cerchi sempre di migliorare il sistema, ottieni soddisfazione dalla tua natura razionale e dalla tua abilità di trarre la giusta conclusione quando ti viene sottoposto un caso. La tua opinione è così importante per chi ti circonda che nessuno dei tuoi sottoposti muoverebbe un passo senza aver prima chiesto cosa ne pensi e, nel 99% dei casi, questo tuo consiglio è quello migliore per risolvere la situazione. Rispetti la giustizia poiché è il metodo più efficiente per risolvere un contenzioso, è facendo riferimento a esperienze passate, alla storia, ai modelli consolidati che riesci a trarre gli insegnamenti che ti rendono così autorevole e affidabile nella società dei fratelli.

SQUALO
Sei consapevole di essere una creatura delle tenebre e agisci di conseguenza. La cattiveria e la sofferenza sono i tuoi strumenti e li utilizzi ovunque tu vada. Nessuna malvagità e a te sconosciuta e nessuna ferita viene evitata, sei un bugiardo navigato e ingannare il prossimo non è un problema per te. Scegli una specifica atrocità e la reiteri su tutte le tue vittime come “firma” della tua opera. La tortura mentale o fisica sono le armi con cui ti fai largo nel mondo da cui non trai alcun piacere, semplicemente hai scelto razionalmente questo modus operandi e lo hai eletto, sopra tutto gli altri, come più efficiente per agire e reagire all’orrore che ti circonda.

L’OMBRA
Non è la ribalta che cerchi, non non è la corona della politica, l’alloro del comandante. Resti sempre un passo indietro rispetto a quelli che il mondo definisce come governanti ma la tua abilità primaria e la tua massima risorsa è essere l’ombra ( nel vero senso della parola, quella dietro il trono o lo scranno del generale ) di questi grandi potenti. Sei un vero e proprio maestro nel tirare i fili delle tue marionette dall’ombra e nel manipolare con la tua subdola oratoria sussurrando, suadente, all’orecchio dei pilastri del Mondo di Tenebra. Questo tuo passare inosservato giova sopratutto quando trami per la caduta di un comandante o la rovina di un politicante ( e questo accade spesso, o meglio, accade ogni volta che il condottiero o il politico che tu hai messo, tramite i tuoi intrighi e macchinazioni, nei ruoli di comando non adempiono più al proprio dovere ). Il fatto di non esporti mai apertamente crea un’aura di mistero che ti circonda e in ben pochi possono affermare con certezza di averti mai veduto mentre intrattieni rapporti con quelle che sono, sulla Scacchiera del Mondo di Tenebra, delle vere e proprie pedine nelle tue mani.

PERFEZIONISTA
Tu esigi il meglio, un lavoro incompiuto non ti da la soddisfazione e pretendi dagli altri lo stesso impegno e la stessa attenzione che pretendi da te stesso. Sebbene tu possa essere rigoroso ed esigente, ti guida il raggiungimento dello scopo finale e spesso guida anche coloro di cui sei responsabile. Per questo tu riuscirai sempre, perchè è la realizzazione del fine ultimo a spingerti e i mezzi che utilizzi per raggiungerlo possono comprendere il sotterfugio e il raggiro, che padroneggi magistralmente. Calcoli sempre alla perfezione ogni conseguenza delle tue azioni e di quelle dei tuoi sottoposti per questo difficilmente ti si coglie impreparato.

PROFITTATORE
Perchè lavorare tanto per ottenere qualcosa quando puoi convincere qualcuno a farlo per te? Sei uno sfruttatore e cerchi sempre di trovare il modo più semplice, la via più veloce verso il successo e il benessere e se questo significa approfittare delle persone non ti fai certo degli scrupoli. Alcuni ti chiamano con termini poco gradevoli ma sono solo quei pochi che riescono a capire quale sia la tua vera natura perchè spesso riesci a utilizzare le energie e le competenze altrui senza che le persone di cui ti servi se ne rendano conto. Sei, infatti, abilissimo dissimulatore e una volta che sei riuscito ad acquisire informazioni o ciò di cui hai bisogno tendi a fare in modo che questo tuo contatto sia riutilizzabile in futuro.

CONSERVATORE
Preferisci portare a termite i tuoi compiti grazie a metodi sperimentati, tramite procedure ben collaudate e seguendo gli insegnamenti del tuo Sire e dei Sire del tuo Sire. Perchè cambiare qualcosa quando ciò che funzionava in passato funziona ancora oggi? Consideri accettabile lo status quo e anzi lo preferisci al cambiamento che potrebbe condurre a risultati imprevedibili. Sei un conservatore e proteggi strenuamente questa tua convinzione ponendoti come rispettoso seguace delle usanze che difenderesti anche con la tua stessa non vita. C’è dell’idealismo o, per meglio dire, estremismo nelle tue posizioni che supporti sempre tramite antichi aneddoti o citando direttamente le parole dei padri fondatori o di fratelli Venerabili del passato.

Redattotori: Elizabeth