MCANDERS

L'EGIDA DI SMERALDO

“Ora state zitti ed aprite le vostre orecchie; osserverete il cielo ogni notte per capire quando dovrete agire, se la Luna è piena ed illumina la foresta saprete che dovrete arderla ed abbattere ogni animale che incontrerete. Indosserete la Bestia finché non sarà sazia, ma la sua fama non è di carne né di sangue, è di dominio e distruzione poiché non c`è forza maggiore, figli miei, se non quella che dimostriamo con fauci ed artigli. Ora alzatevi e preparatevi, l`alba è vicina e noi figli miei, adoriamo le sfide.”

Se i discendenti di Ygharù provano un atavico odio e disagio nel trovarsi dinnanzi ad un Vampiro, i figli della Belva provano il medesimo disprezzo al solo pensiero dell`esistenza dei figli della Gemella di Veddharta. Non esiste stirpe, tra quelle dei figli della Rilucente di Grazia, che per natali ed indole incarna il ruolo di nemesi e perfetto antagonista per i mannari come quella generata dal Sangue di Eryx. Fieri e feroci guerrieri, forgiati nel Sangue di mille battaglie, sono spesso generati da umani nomadi o da società guerresche ed istruiti sin dall`infanzia alle tattiche belliche per fronteggiare l`eterna crociata iniziata dal loro capostipite Elgrimm Eryx contro la stirpe di Ygharù: i Garou.

La nascita di tale disprezzo non è chiara, l`origine è sfumata con il passare degli anni e si è rafforzata dalle numerose perdite che ambedue le fazioni contrapposte hanno subìto per accaparrarsi il predominio della Notte. Ciò che però si sa, è che alla stirpe dei McAnders è stato dato – o semplicemente, arrogato – il diritto di rivalsa sui Mannari ed il compito della loro estinzione.

Memori del loro passato umano, in cui i legami con la tribù e lo scudo del commilitone significano vivere o morire, proiettano e declinano questo retaggio anche nella non-vita. Lo spirito battagliero di questo clan traspare, ostentato con rudezza, da ogni movenza ed espressione del Vampiro che tollera la prossimità non ostile, seppur con iniziale circospezione e diffidenza. Tutti i McAnders sono riconosciuti per la loro indole fredda ed incisiva e temuti dai clan della società del Synodus Sanguinis in quanto difficilmente controllabili; i Fratelli del Sinodo lo sanno – o almeno si spera – che ogni parola mal pesata, per un McAnders rischia di divenire una scintilla pronta a generare un focolaio inestinguibile. Si è a conoscenza per certo che se un congiunto dovesse incautamente offenderne uno, si troverebbe davanti alla sua dimora il branco intero pronto a rivendicarne la testa.

Gli Artigli – così sono universalmente conosciuti dalla società dei fratelli – sono coriacei e privi di scrupoli emotivi, fedeli al proprio Sangue poiché la natura di questi guerrieri li porta a formare spontaneamente gruppi, anche numerosi, che si muovono in branco spalleggiandosi l`un l`altro, seguendo un proprio codice morale che si costituisce sull`esaltazione degli istinti più bassi del vampirismo. I McAnders si riconoscono come maestri nel controllo della Bestia a cui, nel tempo, hanno dedicato diverse cerimonie e rituali. La predisposizione naturale alla caccia ed al combattimento ha conferito agli Artigli di essere riconosciuti come vere e proprie armi.

Il problema è proprio questo: questi fratelli detengono un potere difficilmente eguagliabile da chiunque. Abbiamo visto come siano maestri nella caccia e nella guerra e come la loro affinità al creare gruppo genera il più delle volte delle piccole cricche di mercenari estremamente pericolose, ma ciò che andrebbe maggiormente approfondito è la loro propensione al controllo del dominio: per un McAnders, come per un qualsiasi predatore, la protezione e preservazione del proprio territorio, delle proprie progenie o dell`armento è sacra e mi terrei lontano da chiunque osasse solo mettere in discussione questi punti. I figli della Belva costituiscono un`arma micidiale sotto ogni aspetto se la loro furia esplosiva è incanalata e proiettata verso un obbiettivo, ma citando appunto gli esplosivi, bhè…ci avrei a che fare con cautela.

I McAnders sono Mercenari per necessità, non rispondono ad alcun codice che non riconoscono come legittimo o valido, ma primigenia natura del figlio di Eryx lo porterà, per la propria sopravvivenza e quella del suo branco, a rispondere con una istintiva risoluzione che non passa dalla diplomazia, ma dallo scontro violento e sanguinario.

Rimangono docili verso chi riconoscono come valoroso guerriero o abile stratega ed è raro che i capi branchi abdichino al loro dominio, piuttosto vengono sostituiti con combattimenti ritualistici di esaltazione della forza selvaggia. Non s`interessano del potere politico e non ricercano agiatezze, tutt`altro: ciò che a loro interessa è alternarsi nella loro non-vita fronteggiando l`incessante faida contro i Lupini e la protezione di ciò che riconoscono come proprio. Predatori per antonomasia, i discendenti della Belva sono fiere insaziabili e vivono la loro eternità come una perenne battuta di caccia, proprio per questa ragione e per la loro indole non del tutto soggiogata alla civiltà, edificano la loro dimora lontano da centri abitati troppo estesi poiché questa forte presenza urbana annichilisce il loro istinto predatorio. Non è inusuale per un Artiglio ritirarsi per vivere liberamente nel fitto della boscaglia perpetuando gli antichi rituali, il più delle volte d`origine indigena ed estremamente antica.

Nel Synodus Sanguinis hanno da lungo tempo votato la loro missione sposando i dogmi della società e sotto l`egida dei Lasuerte perpetuano la loro eternità come loro diretto scudo verso qualunque nemico che possa opporsi alle Tradizioni, che sia esterno o interno. Questa fedeltà assoluta verso la stirpe di Amalthea è rivendicata da qualcuno di loro come un diritto assoluto di giudizio ed è anche questo ciò che ha generato una tacita faida con i Venilia, prodotta dalle numerose dicerie che li vorrebbero coinvolti nella scomparsa di diversi elementi del branco. Con i Von Macht mantengono un rapporto indifferente, è difficile governare una bestia nello stesso modo in cui è difficile per un Von Macht non provare a dominarla ed è ben chiaro ad uno spettatore della partita mossa sulla Scacchiera di Tenebra, quanto queste due stirpi siano diametralmente opposte. I Von Macht infatti, nel pieno disinteresse per le sorti della stirpe di Anker, ha insignito gli Artigli al loro controllo ed alla loro preservazione, ma anche qua vige il dubbio di un totale disinteresse.

E` certo, però, che questa genia di feroci bestie costituisce la prima ed ultima risorsa per la preservazione della Chiesa della Notte, ma in molti credono, che probabilmente un giorno, saranno loro stessi a dare inizio alla Gehenna.

Redattori: LouzerKnives
Nome: Egrimm
Casata: Elric
Soprannome: La Belva
Età apparente: 25 anni
Età reale: —
Tratti: Nordici
Occhi: Gialli
Capelli: Biondo Cenere
Altezza: 200 ca
Peso: 80 ca
Razza: Vampiri
Sesso: Maschio
Allineamento: Caotico Neutrale
Sire: Veddharta
Retaggio: Santo Padre fondatore, Capostipite McAnders
Condizione attuale presunta: Morte Ultima

 

 

[Estratto dalla corrispondenza privata del Primogenito di Eryx]

Reverendo Signore, il mio creatore parlò molte volte di lei e lo ripeteva in continuazione, quando la Bestia era ormai completamente mostrata sul suo corpo. Sembrava trovar sollievo solo nella memoria del suo passato ed ecco quello che diceva:

” Ella mi ha nascosto tra i ruderi di un vecchio monastero abbandonato, di quelli che si trovano lontano da qualsiasi segno di civilità. Sono troppo debole per poter anche solo decidere di fuggire, figuriamoci per compiere un intero passo su questi ciottoli gelidi. La miseria del mio corpo consumato si riflette nei suoi occhi quando mi fa visita. Mi accarezza come si fa con un bimbo stupido e dice cose che risuonano alle mie orecchie ma lei è oscura ed incomprensibile. Talvolta mi porta un fagiano, una lepre, qualche quaglia: niente di che, quel che basta perchè il filo della mia vita non si spezzi – lo sento, si assottiglia ogni notte di più- . E’ strano: io non sento la fame, non più, ma la sete, mio dio, la sete…Sangue cade dai miei occhi e si mischia alla polvere. “


Eryx è vissuto in solitudine sin dalla sua primissima adolescenza; la leggenda tramandata dalla gherusia McAnders narra che egli, figlio di re nomadi la cui stirpe era stata annientata, fosse stato cresciuto dai lupi nel cuore della foresta, dovendo provvedere a se stesso, come le tradizioni del suo popolo ordinavano. Alcune documentazioni riportano che egli fu, in seguito al superamento della prova della foresta, mandato al seguito di un barbaro mercenario, cacciatore di taglie, che fornì a Egrimm, giovane e scalpitante guerriero, le tecniche e l’addestramento adatti per divenire una leggenda tra gli umani tanto da spingere la Rilucente di Grazia a designarlo come propria Progenie.

Eryx, morto all’età di 25 anni, possedva evidenti connotazioni tipiche delle tribù nomadi del Nord dove ghiacci perenni temprano spirito e carne. Successivamente all’abbraccio, il sangue puro di Veddharta provocò una mutazione non solo interiore ma anche e soprattutto esteriore in lui. Il sintomo dell’intima connessione che in lui esisteva con la bestia sanguinaria, più che per tutti i suoi fratelli, era testimoniata da lunghi e taglienti artigli, peluria accentuata su tutto il corpo, canini pronunciati ed impossibili da ritrarre. Lo sguardo di chi, nella non vita, scelse di chiamarsi Eryx era l’emulazione sofisticata degli occhi dei lupi suoi fratelli. Il carattere rigido e ferino che lo distingueva in vita rimase tale anche nella morte.

[…]

Redattori: Tarak e LouzerKnives

SCELTA DELL’ ABBRACCIO

I McAnders non utilizzano un criterio preciso sulla selezione delle “nuove Leve”. Sono soliti abbracciare uomini e donne dalla personalità forgiata nella dura esperienza guerresca di tribù barbare, mercenari, assassini spietati, legionari, cacciatori di teste: animi indomiti e per cui l`azione viene certamente prima della parola, e che siano carne da macello per la primaria occupazione del clan: La guerra. La gloria per un McAnders è una strada costellata di scontri cruenti e, se non muore prima, la fama tra i fratelli lo raggiunge solo quando riesce a guadagnarsela con la sua spada sul campo di battaglia.


MCANDERS ED IL RESTO DEL MONDO

  • Lasuerte: I più pericolosi tra i congiunti, sinché ci avranno alla loro destra e non ci guarderanno dall`alto al basso.
  • Venilia: Serpi vigliacche che lanciano il sasso e nascondono la mano, ecco cosa sono quegli
    ammassi di ossa impolverati!
  • Van Kunst: La malattia che è in loro è una debolezza ed è un pericolo per tutti.
  • Von Macht: Condottieri, tsk! Sono solo chiacchiere e distintivo, chiacchiere e distintivo!
  • Altri clan vampirici: Non mi importa, non credo nella politica ma badate bene a non invadere il nostro dominio!
  • Mannari: Che sfida avvincente! Se non fottessero tra loro come conigli li avremmo già eliminati tutti!
  • Altre razze: Per un cacciatore ogni cosa è una preda: tanto, alla fine, hanno tutti il medesimo sguardo di fronte alla morte!

RITO DELL’ABBRACCIO MCANDERS
Immaginate di essere immersi nella fitta vegetazione ove l’unica luce che intaglia il mantello della notte è concessa dalla Luna nuova. Una densa nebbia che vi abbraccia fino alle caviglie, arbusti, felci ed una silenziosa opera musicale che la fauna notturna presta a cornice del dissacrale atto che si sta compiendo. Quattro barbari sono disposti a formare un quadrato. Vestono i loro trofei di caccia ed indossano una maschera che rispettivamente simboleggia uno dei quattro elementi della natura. La prima raffigura uno Sciacallo ed è il simbolo della terra, dell’istinto. La seconda interpreta uno Squalo ed è simbolo dell’acqua, la ferocia. La terza è un Aquila e simboleggia l’Aria, il controllo. la quarta maschera raffigura il Bufalo ed è simbolo del Fuoco, della forza.

Circondato dai quattro Vampiri vi è l`eletto: un umano impegnato a scavare una fossa sepolcrale che presto lo accoglierà. La sua opera è accompagnata dal inneggiare dei quattro che invocano la Belva e la sua benedizione su colui che è stato scelto per divenire un nuovo signore della notte. L’eletto giurerà e donerà il suo tributo in sangue ai quattro vampiri, alle quattro forze che loro rappresentano e loro lo ripagheranno con il loro velenoso sangue immortale. Nel momento della sua morte l’umano sarà sepolto, la terra abbraccerà la sua trasformazione e se questa avrà successo il nuovo vampiro dovrà farsi largo tra il terriccio e combattere sin dalla sua nascita per la sua sopravvivenza risorgendo dalla terra come nuovo essere. Verrà seguito dall`intera stirpe, ed è tradizione che per la prima caccia si muova l`intera tribù si da rafforzare quella fratellanza che è prerogativa del branco chiamato “dei McAnders”.

Redattotori: LouzerKnives

Gli stereotipi qui riportati sono un esempio delle possibili personalità di un personaggio: i tratti che compongono la più intima natura del vampiro; le caratteristiche base della sua personalità, il suo vero io. E’ ovvio che oltre a questo esiste anche ciò che il tuo vampiro mostra di se stesso nelle relazioni con gli altri perchè non sempre il non-morto tende a mostrare la parte più vera di se sia per questioni di comodo che per questioni di sopravvivenza.

Ti senti ispirato da uno di questi stereotipi? Non sai come usarli?
Si può scegliere se utilizzarne una sola e quindi ciò che il vampiro è realmente sarà mostrato ( solitamente ) anche nelle relazioni con gli altri oppure si possono liberamente combinare COERENTEMENTE due stereotipi .
Gli stereotipi possono essere SFUMATURE del carattere del tuo vampiro oppure puoi seguirle in maniera pedissequa, a te la scelta e l’ispirazione.


STOICO
Invero ognuno di noi è il custode di suo fratello, nella linea di sangue e nel nome di Eryx.
Questo non ti impedirà di uccidere meno spietatamente il tuo prossimo nemico o la tua nuova vittima ma quando incontri un altro figlio di Eryx in difficoltà consideri tuo sacro dovere fare tutto quello che è nelle tue possibilità per prestargli aiuto o soccorso.
Avere cura della propria linea di sangue è puro buonsenso in questo mondo così violento e tu usi la violenza proprio per difendere chi speri un giorno ricambierà il favore. Il tuo spirito di abnegazione e sacrificio hanno dello stoico, quando un comandante conquista la tua fiducia non esiteresti a dare la vita per lui così come ti immoleresti di buon grado per un ideale in cui fermamente credi. Non rifiuti completamente la civiltà e capisci, nel tuo profondo, che l’unione tra i fratelli McAnders potrà risultare, nel lungo termine, la risposta più efficace per garantire la gloria dei figli di Eryx e il mantenimento della solidità della posizione McAnders all’interno della razza.

ANIMALE
La civiltà è una cosa da smidollati, gli intrighi sono per i codardi: tu sai che l’unica cosa che conta è la forza del tuo corpo e il tuo ardimento nella battaglia; vivi secondo un codice che nessuno potrà distruggere e la tua legge è quella che il più forte domina ed il più debole soccombe. Solo chi dimostra, durante uno scontro, la sua superiorità fisica e bellica è per te meritevole di rispetto ed il resto lo consideri solo e soltanto feccia.
Questo non significa che capisci e rispetti solo la violenza fisica, puoi essere anche molto intelligente e acuto però non puoi proprio soffrire i codardi e gli smidollati che si fanno scudo dietro a qualcun’altro questo soprattutto quando questo accade all’interno della tua linea di sangue. I titoli nobiliari? nulla valgono se non sono ottenuti grazie al valore personale. Un giuramento? Privo di valore se chi lo fa non è pronto a morire per questo.

ANTAGONISTA
Provi la più grande delle emozioni, quella paragonabile all’estasi, solo quando consegui una nuova vittoria. Ogni compito per te costituisce una nuova sfida da accettare e un nuovo conflitto da vincere. Vedi tutte le interazioni come una sorta di opportuità per dimostrare di essere il migliore, il leader, il più produttivo, il più valido. Per queste ragioni non disdegni l’allenamento costante, la costante cura del tuo equipaggiamento ed anche i tuoi continui tentativi di costruire, tentacolarmente, nuovi contatti soprattutto nelle più influenti schiere dei fratelli immortali perchè questo ti garantisce l’attribuzione di nuovi incarichi. Sei più che convinto che la tua tattica e la tua tecnica siano l’unica garanzia per il tuo successo, la tua ascesa e la tua gloria.

ACCANITO
Lo zelo per la tua causa ti consuma: è la cosa più importante nella tua non vita nel bene o nel male. Ogni goccia di sangue, ogni briciola di passione che hai in te sono al servizio del fine ultimo. Ti senti fortemente in colpa quando sprechi il tuo tempo in altro. Niente ostacolerà il tuo cammino, niente che tu non possa superare, in ogni caso: il fine giustifica i mezzi. Stabilisci con precisione nella strutturazione del tuo vampiro la CAUSA che il tuo personaggio persegue e l’incidenza che questa può avere sul suo comportamento.

AUTOLESIONISTA
Vivi per metterti alla prova e per mettere alla prova i tuoi limiti (sia riguardo alla tua abilità in battaglia, sia riguardo alla frenesia) per comprendere quanto dolore tu riesca a sopportare prima di crollare. Trai soddisfazione dall’umiliazione, dalla sofferenza, dal rifiuto e persino dal dolore fisico perchè è dal fango che puoi rialzarti, temprarti, risorgere ancora più forte. Riesci a stabilire chi veramente sei solo grazie alla tua capacità di provare disagio e ti levi ogni notte solo per portare nuove ferite su di te. La tua forza di volontà è incrollabile e se cadi sette volte lo fai consapevolmente per il piacere incommesurabile che provi nel poterti rialzare l’ottava.

DESERTO
Sei sempre solo, anche nel mezzo di una folla perchè sei colui che non ha riposo, il cacciatore, il lupo solitario, il cane sciolto che ama le azioni rapide e senza sbavature. Forse vaghi di città in città come un mercenario o forse ti nascondi fino a quando gli eventi nel mondo esterno non diventano tanto importanti da non poter essere più ignorati. La solitudine è il tuo destino e la tua gioia. Gli altri potranno vederti come un solitario, un derelitto, un individuo distaccato e alieno in verità tu preferisci la tua compagnia che quella altrui; hai più fiducia nelle tue capacità ( strategiche che si mostrano spesso risolutive, rapide e chirurgiche ) che in quelle della tua famiglia immortale. I motivi possono essere svariati: non capisci la gente o forse la capisci anche troppo e a questa preferisci ricercare la piena simbiosi con la tua bestia interiore. Le tue ragioni le sanno in pochi perchè in pochi sanno condividere, rispettandolo, il tuo comportamento da eremita.

SUPERSTITE
Qualsiasi cosa succeda tu sopravviverai: puoi sopportare, resistere superare e sopravvivere in pratica a qualsiasi circostanza. Sia che ti muova in gruppo sia che cammini da solo nella tua non-vita il tuo impulso principale è l’istinto di conservazione. Tu non sei un codardo, anzi, quando le cose si fanno complicate tu ti ci butti a capofitto: mai darsi per vinto, mai mollare. Niente ti irrita maggiormente di quelli che non si adoperano per migliorare la situazione o che si arrendono al destino o alle contrarietà: la tua filosofia è perseverare; non importa quali siano le avversità, ne uscirai in piedi grazie alla tua spada o al sotterfugio. Quanti altri guerrieri possono dire lo stesso?

PREPOTENTE
Nessuno, eccetto te, sa fare le cose come vanno fatte. Quando lasci fare qualcosa agli altri, sicuramente questi rovinano tutto: perciò devi sorvegliare coloro di cui ti occupi e prendere le cose sotto la tua diretta custodia ogni qual volta sia possibile. Qualsiasi cosa fai assicurati che non te la sciupino: forse la gente non ti apprezzerà sentendosi soffocata da questo tuo eccessivo zelo ma le cose saranno fatte per bene una volta tanto. Questa mania per il perfezionismo si estende anche alle tue bambole di sangue riguardo e agli eventuali incarichi che affidi ai tuoi Ghoul. Un neonato Tiranno patirà in modo palese l’obbligo di obbedienza che lo lega al suo sire e per questo morderà il freno per mostrarsi eccelso in ogni insegnamento impartito e in ogni allenamento con la spada cercando di rendersi operativo in ogni missione sul campo ( vedi anche Competitore ).

Redattotori: Elizabeth

Spero non ti sia fatta male cadendo giù da quel tetto. Sai è difficile fuggire ad un segugio e difatti eccomi qui davanti a te e alla tua fottuta gamba fratturata. Forza, non abbiamo molto tempo per parlare, i miei fratelli stanno arrivando, li percepisco.
Non c`è bisogno di piangere, non sei mica morta…Ancora.
Hai dimostrato un bel coraggio a dire il vero: quando abbiamo assalito il tuo uomo nel bosco lo avevi già dato per spacciato, avevi – attenzione alle mie parole – visto l`epilogo di quell`attacco e te la sei data a gambe levate per riuscire a sopravvivere.
Non farmi ridere, è stato esilarante dannazione, davvero! Aspetta che lo racconti al mio Sire.
Ma cosa diavolo ci facevate nel bosco? Secondo te come sarebbe potuta andare a finire una serata del genere, non ve lo siete chiesto?

Dove stai strisciando? Vieni qui non ho finito di parlare, non puoi andare da nessuna parte! Dannazione lo so che sei consapevole che chi ti ha assalito è un essere sovrannaturale, lo leggo nei tuoi occhi tremanti, rassegnati al tuo destino: Usa un po d`intelligenza, sei spa-ccia-ta. Li vedi questi artigli? No tesoro, non sono per niente umani!
Facciamo così, ti darò un opportunità. Verrai con me, ti presenterò al mio Principe così berrai il mio sangue e vi salverò, il mio Branco non ti toccherà o almeno non lo farà se ti reputerà all`altezza di farne parte. Domani notte ti sveglierai come una Donna nuova, intraprendete ed autonoma come hai sempre desiderato, come quando hai deciso di frequentare quell`imbecille sparpagliato in tre quarti del mio bosco, lasciando tuo marito a casa con tuo figlio e vedremo cosa ne sarà della tua famiglia quando ti risveglierai colta tra i primi crampi della tua fame. Ti piace come inizio della tua nuova stramaledetta avventura?

Lascia stare, mi hai già annoiato. Forza, ricomponiti e smettila di tremare. Rialzati in piedi e scappa, ti darò un ulteriore vantaggio.
L`Alba è vicina e noi adoriamo le sfide.

(Uri) Úghaire Mac Andersen, Primogenito di Elgrimm Eryx della Città di Kmuth
Tratto da un dialogo con una sua preda la notte prima di essere ucciso nel grande rogo che illuminò le montagne adiacenti alla città di Kmuth per settimane.


Memorie di un Mercenario

La caccia…v`è forse gioco più sublime?
Districarsi tra i selvaggi arbusti della foresta,
cercando in lei e nei suoi figli la vera comunione.

È lì che la vidi nuda e fulgida di splendore,
accarezzata dal violento scroscio d`una cascata,
e celata dal mistero di alberi rigogliosi e fitti rampicanti.

Il sole la baciava purificandola dei suoi caldi bagliori,
e lei mi spogliava d` ogni velo che vestiva la mia natura.
Insieme venni travolto da amore, desiderio e paura.

Era immacolata e travolgente, una visione sublimata nel terrore.
Fu troppo, e sconfitto me ne andai tornando da mia madre,
Sapendo che lei in silenzio osservava il mio cuore giudicandolo.

Il giorno dopo reiterai ripercorrendo lo stesso sentiero,
falciando quegli stessi arbusti dove era certo l` avrei rivista.
Lei dove la ricordavo mi aspettava, ancora fulgida di splendore.

Lei mi amava ed io amavo lei.

Lo lessi nella malinconia del suo sguardo, come lei lo lesse nel mio.
Ma il sospetto di mia madre era tale da costringerla a seguirmi e scoprire.
Scoprire che suo figlio, il più efferato, sotto quella cascata peccava d` amore.

La sua pelle si trasformo in un niveo mantello,
Le sue mani si armarono di feroci artigli,
Le sue labbra non avevano amore ma fauci violenti.

Allora seppi che era lei.
Lei che di me aveva visto la caccia e l` aveva fatta sua.
Lei aveva preso il meglio di me e me lo strappò via dal petto.

Ora non capisco cosa stia accadendo, sono confuso.
Sento la rabbia divampare in me come alimentata da pece e sterpaglie,
Il mio volto, il mio corpo…anche la mia pelle si trasformò coprendosi di pelliccia ma essa non è nivea ma nera…
Feroci artigli si dilungano selvaggiamente dalle mie mani,
fauci violente aborriscono il mio volto.

E la caccia…
V`è forse gioco più sublime?

Elgrimm Eryx

(01)Rifuggi dallo sguardo del Lupo,
(02)non è tuo fratello,
(03)non è tuo amico.
(04)Ha le tue doti e vuole il tuo dominio.

(11)Affonda le tue radici nella foresta e non nella civiltà,
(12)poiché essa parla alla bestia e la bestia parla ad essa.
(13)E` compito della foresta insegnarti a controllarla.
(14)Non è compito della città insegnarti a liberarla.

(21)Nutriti del sangue di chi ti è più forte,
(22)Nutriti del sangue di chi hai abbattuto,
(23)Solo nella caccia sazierai la bestia della sua vera fame.
(24)La mia.

(25)Non abbraccerai giovani, i malati, gli infermi o gli alienati.
(26)In questo modo condannerai il mio sangue,
(27)il mio sangue condannerà te.
(28)In questo modo non troverai scampo dal giudizio dei miei figli.
(29)Dal mio giudizio.

(30)Non lasciate che dicano che la dinastia dei McAnders è disonorevole
(31)non lasciate che dicano che siamo vigliacchi.
(32)non lasciate che dicano che non siamo leali.
(33)Voi, i Figli della Bestia, i figli dell’oscurità
(34)siete i primi tra i Fratelli


Cavaliere del Drago,

Non mi nascondo dietro la preterizione di tacervi quanto in me arde il desiderio di rendervi partecipe di un mio pensiero e spero vivamente che ne cogliate ogni sillaba.
Ho taciuto quella notte in cui vidi voi e il Lupino rotolarvi nel fango; un debole coniglio tra le esiziali zanne di una tigre turbata, innamorata oserei dire. Mi ha incuriosito il modo con cui la stessa fosse pronta ad immolarsi pur di giocare con voi, come la stessa ha proclamato il suo patrocinio sulla vostra vita, come a spada tratta si è posta in difesa della sua preda, incurante dell`oscuro periglio del mio sangue. E` il sacrificio che mi incuriosisce; Voi stesso cominciate ad incuriosirmi.

Apparite come un uomo forte, incapace di arrendersi; un guerriero pronto ad affrontare il suo Dio con le fauci di una bestia invero vi ho scoperto. Siete un debole ed è per me il vincolo di crescere il vostro spirito, di rendervi risoluto, valente. Per me non esiste certame più appagante di trovare una preda che mi faccia sentire vivo – Che ossimoro, non trovate? – E` per questo che vi ho incontrato ieri, per spogliarvi delle vostre debolezze dandovele in un fottutissimo sacchetto di canapa.

Credetemi quando vi dico che avete fatto incazzare la persona sbagliata, Cavaliere del Drago.

Dalla corrispondenza di Damian “LouzerKnives” VanCourt, Gheronte McAnders del Synodus Sanguinis
La notte prima dell`abbraccio del suo infante Suerte, a cui ha consegnato in un sacco la testa della Regina dell`Orda.


Dalla Bacheca Ducale – Ragnarøkkr [VAMPIRI – MANNARI]

Aluka,

Inizio questo mio discorso incalzando con l`antico canto della nostra razza, lo stendardo che con orgoglio e dolore abbiamo intonato nel presentarci, con la mera consapevolezza che chiunque lo avesse ascoltato avrebbe risposto per ogni parola o sillaba mal pronunciata.

Aluka è il mio vanto, è il mio passato, il mio presente ed il mio futuro,
Aluka è mio figlio, mio padre, il mio retaggio.
Aluka è il mio nemico più fiero, il mio avversario più temibile.
Aluka sono io,
Aluka sei tu, mio fratello.

Ragnarøkkr è sorto tra le trame del tempo ed acclama l`esito finale.

E` giunto il tempo di estirpare dal creato i figli della fulgida di Splendore, Ygharù.
E` giunto il tempo di alzare le spade per onorare i nostri fratelli uccisi.
E` giunto il tempo di eliminare definitivamente ogni traccia del peccato della Lupa Bianca nel Regno, sradicare come una radice malata la sua schiatta dalla terra.

Ogni sangue Mannaro sarà pesato, giudicato laido ed infine abbattuto.

Non si faranno distinzioni tra uomini, donne o bambini; tra soldato o levatrice, ogni Garou incontrerà inesorabilmente la sua rovina e con loro chi si presenterà loro propugnatore; le loro teste penzoleranno sino a decomporsi dagli annosi alberi del Bosco dei Lupi, lasciati a putrefare sicché la loro stessa linfa sarà la peste che colpirà il loro tempio e il loro tanfo canterà per mesi e mesi la loro sconfitta sino ad obliarsi come i loro nomi, le loro storie ed io oggi Rido poichè sono latore del futuro, padrone del tempo e mi appagherò della consapevolezza che i Mannari esisteranno solo perchè noi ne avremmo ricordo.

Le nostre gesta saranno uno stendardo per il nostro sangue, Monito ad ogni creatura che la nostra stirpe impera, e che ottemperiamo alla promessa di pulizia che abbiamo intonato all`alba della nostra era.
Concluderemo questo certame una volta per tutte, e tutto questo sarà possibile solo ed unicamente grazie a te.

Per un solo giorno o per quanto questo canto echeggerà tra le vie del regno ti chiedo di non intonarne altri al fraticidio, ti chiedo di riunirti con i tuoi pari per onorare il tuo sangue poichè il tuo ventre come il mio è ancorato da un sottile filo cremisi a quello della Primigenia Madre, la Rilucente di Grazia, la Rossa Signora.

Per un solo giorno abbandona lo scudo della tua corporazione, Per un solo giorno ritarda la tua missione, per un solo giorno svestiti dai doveri del tuo Clan, Per un solo giorno unisciti a me, unisciti ai tuoi fratelli e definiamo una volta e per tutte il peso della loro rovina.

Offrimi la tua spada, ti ricompenserò con un nuovo mondo di cui tu, fratello mio sarai indiscusso imperatore.

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Gheronte Damian Van Court
Tuo Fratello


Scorci di un Abbraccio.

Ascoltami bene, è semplice il concetto. Noi siamo registi egoisti in un ambiente deterministico, il libero arbitro come tu lo intendi non esiste e te lo dimostra il fatto che tu non volevi uccidere nessuno eppure le tue azioni hanno portato ad una, ed una soltanto inevitabile conseguenza.
Quando facevi l`amore con quella cagna che riposa a pezzi in questo sacco scommetto che eri tu a spogliarla, e lei spogliava te.
Ma una volta che avevate finito di divertirvi vi siete mai aiutati a rivestirvi? Prenditi il tempo per riflettere su queste parole ma No, non serve una risposta amico mio.
Egoisti, fino all`ultimo; E` la natura umana. Operiamo in diversi modi, utilizziamo diversi mezzi al fine di ottenere ciò che vogliamo coprendoci con una maschera di nudo altruismo da cui costantemente trapela l`odore marcescente di una menzogna talmente immensa da essere essa stessa vestita di candida verità.
Questo è ciò che intendo quando asserisco che nessuno ti aiuta dopo che ti ha fottuto.
Ora scava la tua fossa e stai tranquillo ti seppellirò, non permetterò ai lupi di fare a brandelli i vostri cadaveri…o forse no?


Il mostro dell`Est


Dal diario di Riot, Umano

” (…) Avevo freddo. Lo percepivo nettamente, ma stranamente non mi turbava. Non sentivo brividi frementi sulla pelle, non tremavo. Eppure quell`alito algido mi respirava sul viso, come un sospiro profondo e dolcemente impetuoso, vibrante di un leggero lamento. Spalancai piano gli occhi, ed il mio sguardo si riempì della pece del nulla, di un infinito privo di contorni e forme. La testa mi faceva un male cane, ed ondeggiavo nell`inchiostro di un torbido oblio con una sola ed unica inquietante certezza: avevo perso coscienza di me stesso. I miei sensi assaporavano una stasi perfetta ed io andavo semplicemente alla deriva, in balia di una corrente a cui non potevo, non volevo oppormi. La mia mente era arida, svuotata di ogni ricordo. Fu la desolazione tutto intorno a me a corrompermi dentro, la puzza di vomito e di sangue raggrumato sulle mie vesti lerce a straziarmi e a riscuotermi con brutale violenza. Spalancai le labbra per urlare ma non avevo fiato, ed invece di un grido d`aiuto fuoriuscì altro vomito; e poi finalmente sentii i loro gemiti, le loro suppliche, quel coro petulante di schiavi, che ruppe d`improvviso gli argini della mia mente. La mia voce si unì a quello straziante concerto. Ero in gabbia. Ero uno di loro. (…) “

” (…) Sono un uomo che cammina sulla linea di confine tra la vita e la morte, che è stato svuotato di tutte le sue lacrime ed i suoi sogni. Le notti di neve ed il passato non hanno più alcun significato. Ma ricordo che mi piaceva aspettare quella neve, percepire il suo delicato gelo sul volto e tra le dita, sentirlo annidarsi sul mio petto ed ancora più dentro, nel mio cuore. Lo facevo per provare a capire cosa accade quando si muore. (…) “

Simposio della morte – Il pasto della bestia
Sic Est. Sic Sit.


 

RITO DELL’ABBRACCIO MCANDERS

Immaginate di essere immersi nella fitta vegetazione ove l’unica luce che intaglia il mantello della notte è concessa dalla Luna nuova. Una densa nebbia che vi abbraccia fino alle caviglie, arbusti, felci ed una silenziosa opera musicale che la fauna notturna presta a cornice del dissacrale atto che si sta compiendo. Quattro barbari sono disposti a formare un quadrato. Vestono i loro trofei di caccia ed indossano una maschera che rispettivamente simboleggia uno dei quattro elementi della natura. La prima raffigura uno Sciacallo ed è il simbolo della terra, dell’istinto. La seconda interpreta uno Squalo ed è simbolo dell’acqua, la ferocia. La terza è un Aquila e simboleggia l’Aria, il controllo. la quarta maschera raffigura il Bufalo ed è simbolo del Fuoco, della forza.

Circondato dai quattro Vampiri vi è l`eletto: un umano impegnato a scavare una fossa sepolcrale che presto lo accoglierà. La sua opera è accompagnata dal inneggiare dei quattro che invocano la Belva e la sua benedizione su colui che è stato scelto per divenire un nuovo signore della notte. L’eletto giurerà e donerà il suo tributo in sangue ai quattro vampiri, alle quattro forze che loro rappresentano e loro lo ripagheranno con il loro velenoso sangue immortale. Nel momento della sua morte l’umano sarà sepolto, la terra abbraccerà la sua trasformazione e se questa avrà successo il nuovo vampiro dovrà farsi largo tra il terriccio e combattere sin dalla sua nascita per la sua sopravvivenza risorgendo dalla terra come nuovo essere. Verrà seguito dall`intera stirpe, ed è tradizione che per la prima caccia si muova l`intera tribù si da rafforzare quella fratellanza che è prerogativa del branco chiamato “dei McAnders”.